Ansia: che cos’è?
Ansia: come si manifesta
L’ansia è un’emozione caratterizzata da sensazioni di tensione e di minaccia. La persona in stato d’ansia prova paura, apprensione e preoccupazione. Può sentirsi irrequieta e incerta.
Lo stato emotivo è spesso accompagnato da sensazioni fisiche, come tachicardia, sudorazione, tremore, vertigini.
Ansia fisiologica e patologica
L’ansia, di per sé, non è patologica. È una condizione fisiologica che può essere utile per proteggerci dai rischi e migliorare le nostre prestazioni. Ci mette in allerta e ci dà la motivazione per affrontare eventi o situazioni potenzialmente difficili. È quella che ci permette di studiare al meglio per superare un esame o di allenarci in modo adeguato prima di una gara sportiva.
Diventa patologica quando:
- compare con elevata frequenza ed eccessiva intensità;
- interferisce con la nostra prestazione;
- si associa ad eventi neutri, che non sono realmente rischiosi;
- ci costringe all’evitamento delle situazioni temute.
L’ansia patologica perde la sua funziona adattiva. Non costituisce più una risorsa per l’individuo, ma diventa una problematica. Infatti, inizia a compromettere il nostro funzionamento. Ci rende incapaci di affrontare comuni situazioni di vita quotidiana. Ad esempio, può interferire con la qualità del nostro lavoro, può impedirci di sostenere un esame universitario, di guidare l’auto o di entrare in un supermercato.
La durata dei sintomi è fondamentale per capire se si tratta di un vero e proprio disturbo. Possiamo parlare di un disturbo d’ansia se i sintomi durano almeno sei mesi negli adulti e almeno quattro settimane in bambini e adolescenti (DSM–5, American Psychiatric Association, 2013).
Quando i vissuti ansiosi diventano più intensi o frequenti, è utile effettuare una prima consulenza psicologica. Possiamo così valutare la necessità di un intervento psicoterapeutico. Intervenire in modo tempestivo ci permette non solo di stare meglio, ma anche di evitare che l’ansia si autoalimenti e diventi più grave nel tempo.